13 agosto 2009

Meravigliosa Norvegia


Sono appena tornato da una splendida vacanza,
seppur breve, nella terra dei vichinghi.
Ho visto paesaggi mozzafiato, terre selvagge e incontaminate,
luoghi selvaggi e isolati.
Ho provato sensazioni incredibili e
mi rendo conto di essere incapace a descriverli...
... so solo che vorrei tornarci al più presto.
Il mio pensiero in questo momento va a Tøre,
l'autisti del nostro pullman, una persona straordinaria:
lo ricorderò sempre con grande affetto e stima.
Ho scattato "qualche" fotografia:
per quelli che fossero curiosi, si trovano qui e qui.

01 agosto 2009

Evento


L'ultimo passaggio della Dave Matthews Band in Italia risaliva al 1998,
quando si esibirono a Correggio.
Per quanto mi riguarda, mi sono "imbattuto" per la prima volta in una loro canzone nel 1996,
grazie ad un'emittente radiofonica di Roma (Radio Rock) che trasmise Two Step.
Ricordo che rimasi estremamente affascinato da quel sound,
ma all'epoca i miei interessi musicali erano diversi e
meno vari degli attuali, così, la vera passione scattò qualche anno più tardi,
quando, durante un viaggio a Rimini, ascoltai Everyday.
Da allora ho sempre sperato di riuscire a vedere questa eccezionale band dal vivo:
ho collezionato DVD ufficiali, bootleg video, acquistato diversi live ufficiali
(alcuni decisamente grandiosi, altri "semplicemente" perfetti), perché,
diciamocelo, il vero punto di forza della Dave Matthews Band è
l'impressionante capacità di prodursi in grandiosi live show.
E quando finalmente è arrivata la grandiosa notizia del loro ritorno,
ho sperato in cuor mio che si trattasse di un evento.
Così è stato.
Potrei concludere la mia recensione con queste parole:
"Mai visto niente di simile in vita mia!".
Perché è stato perfino al di sopra delle mie aspettative:
secondo le statistiche tenute da DMBAlmanac
(un vera e propria manna per gli appassionati di statistiche),
quello di Lucca è stato il concerto più lungo nella storia di questa band.
Purtroppo, anche questo evento ha avuto delle note dolenti
(sì, note è proprio la parola giusta): l'organizzatore del concerto
decide di far esibire come support act Juri Magliolo.
Non avevo di chi fosse questo tizio, solo il giorno dopo
seppi che aveva partecipato a X Factor.
Non voglio spendere troppe parole per questo artista da quattro soldi,
ma va detto che è riuscito a rovinare un brano leggendario
come Master Blaster di Stevie Wonder.
Per fortuna questo scempio dura poco e finalmente inizia l'evento!
Si comincia con un breve strumentale che fa da intro a Don't Drink The Water,
canzone perfetta come opener. Si capisce subito che i ragazzi sono in forma e che
Dave Matthews è un po' "alterato" dal nostro vino.
Si prosegue alla grande con Shake Me Like A Monkey, uno dei miei brani preferiti
del nuovo disco (secondo la mia opinione uno dei migliori della sua carriera),
molto potente e con un arrangiamento di fiati eccezionale:
il sostituto del compianto Leroi Moore, Jeff Coffin (sax soprano, tenore, baritono,
contralto, flauto traverso, già sassofonista di Bela Fleck&the Flecktones), è bravissimo.
Il brano successivo è You Might Die Trying, tratto da Stand Up
(che ho rivaluto alla lunga distanza), con un testo bellissimo a mio parere
("To change the world / Start with one step / However small / The First Step Is Hardest Of All").
A seguire, due brani tratti da Big Whiskey And the GrooGrux King,
Seven e Funny The Way It Is, poi So Damn Lucky (brano tratto da Some Devil,
album solista di Dave Matthews).
A questo punto la folla intona a gran voce "Honey, honey, come and dance with me" e
la band decide di aggiungere in scaletta Everyday!
Segue la dolcissima Crash Into Me e la lunghissima #41,
dove la band si concede 12 minuti buoni di improvvisazione
(per un totale di 18 minuti) tra sax e batteria: impressionanti!
E' la volta di Spaceman, estratta dal nuovo disco che
sfocia in Corn Bread (inedito contenuto nell'edizione speciale di
Big Whiskey) e ancora un nuovo brano, Lying In The Hands Of God.
La band torna all'improvvisazione e ci delizia per 14 minuti
con un loro classico brano, Jimi Thing, per poi suonare un altro
trascinante nuovo pezzo, Why I Am.
Sono trascorse quasi due ore dall'inizio del concerto,
ma il pubblico non è sazio, non dopo un'attesa lunga 11 anni e
così si arriva a The Dreaming Tree, altri 14 minuti,
con una lunga coda improvvisata.
Alligator Pie è l'ennesimo estratto dal nuovo disco e
a seguire un classico, Ants Marching,
con la quale la band ci saluta per la prima volta.
Trascorsi 5 minuti, rientrano per i tre brani del bis:
Gravedigger, altro brano solista di Dave Matthews,
la nuova Dive In e la canzone che aspettavo: Two Step,
in una versione da 18 minuti con le consuete improvvisazioni e
l'assolo di batteria di Carter Beauford!
Secondo me, solo la versione di Piedmont Park è superiore
a quella che ho sentito a Lucca.
Esausto e felicissimo, potrei tornarmene a casa con un sorriso a 32 denti,
ma durante gli applausi, Dave Matthews imbraccia di nuovo la sua chitarra per eseguire
una canzone tradizionale americana, Rye Whiskey.
Nel frattempo la band si è risistemata e danno il colpo di grazia
con il duetto Pantala Naga Pampa / Rapunzel: raccolgo le ultime energie
per saltare e cantare a squarciagola.
Ora è davvero finita.
Siamo stremati.
Il caldo ci ha sfiancati, ma siamo consapevoli di aver assistito ad un evento unico.
I ragazzi di Charlottesville sono dei musicisti sopraffini,
hanno groove, precisione, energia, sensibilità e una qualità dei brani invidiabile.
E non sono mancati i momenti "fuori di testa" di Dave Matthews,
durante i quali ha ballato, a dimostrazione dell'atmosfera unica del concerto.
Concludo un ENORME grazie a Con-Fusion, la comunità italiana dei fan,