21 maggio 2006

Caos

Negli ultimi giorni ho cercato di mettere nero su bianco
tutte le sensazioni che ho percepito e non ci sono riuscito.
Ho un gran confusione in testa e
non riesco a razionalizzare i miei pensieri.
I miei sentimenti sono contraddittori:
provo tutto e il contrario di tutto.
Se per un momento ho un breve lampo di ragione,
un attimo dopo quella visione è scomparsa. Inafferrabile.
Proprio come in questo momento, mentre scrivo,
ho perso la direzione del flusso dei miei pensieri...

20 maggio 2006

Sogni

Questo è un post speciale.
E' la risposta ad un commento lasciato sul blog.
Prima di iniziare, vorrei esprimere la mia gratitudine
per tutti coloro che lasciano traccia del loro passaggio qui
con i loro commenti, così come ringrazio
quelli che non gradiscono pubblicare i loro pensieri e
mi scrivono privatamente.
Gente, in qualunque modo comunichiate con me, va bene.
Quando ho iniziato a scrivere questo diario virtuale
ho sempre desiderato che qualcuno potesse, almeno in parte,
rispecchiarsi nello stato d'animo del sottoscritto,
o riuscire a comprendere quello che provo.
Così, quando ricevo questi pensieri,
capisco di non essere poi così diverso da tutti e
che c'è qualcuno che condivide le mie sensazioni.
Caro amico, non so chi tu sia.
Non so se tu sia passato qui per caso,
o se tu mi conosca e frequenti il blog periodicamente.
Qualunque sia la risposta,
mi piacerebbe sapere chi tu sia.
Chissà che non ci possa aiutare l'uno con l'altro.
Mi chiedi se ho un sogno da inseguire.
Be', sì. Più di uno, veramente.
Anche se il sogno più ambito,
quello che darebbe una svolta, è il riuscire ad accettarmi.
E questo è anche il senso della mia vita:
riuscire a migliorare giorno dopo giorno.
Forse un giorno riuscirò finalmente a sentirmi libero dai rimpianti.
Non so quale sia la causa del tuo magone
(anche se penso di intuirla) e comprendo benissimo
quell'orribile sensazione di caduta libera.
Se c'è una cosa che ho capito in tutti questi anni è
che pensare in negativo non serve a niente,
anzi peggiora solo le cose... è autodistruttivo!
Non nego di avere anche io questi momenti,
ma sono convinto che adesso sia diverso che in passato,
ho una prospettiva diversa, meno angosciata.
Forse sono diventato un più egoista.
Forse ho capito quale grande dono sia la vita e
che ho sprecato anche troppo tempo a lagnarmi senza reagire.
E' vero, continuo a lagnarmi, ma in qualche modo
sento di avere scelto il sentiero giusto per reagire.
La strada è lunga, ci sono tante cose irrisolte
con le quali devo confrontarmi.
E ho capito che la battaglia con i demoni
è quotidiana e senza sosta,
ma se sono ancora qui, nonostante tutto,
vuol dire che sono più forte di tutto questo.
Le parole che ti hanno scritto sono quanto di più vero esista,
anche se difficili da applicare.
Almeno per me è stato così (e in parte lo è ancora).
Non essere troppo duro con te stesso:
quando si tratta di giudicare noi stessi,
siamo le persone meno obiettive e
tendiamo a minimizzare le nostre azioni, i nostri pensieri.
Non puoi sapere quanto di buono c'è
in ogni azione che hai compiuto e
un gesto per te insignificante, può voler dire tutto per un'altra persona.
Come a dire "tutto è relativo".
Infine, a proposito della mia voce:
fare musica è stato, è e sarà un sogno nel cassetto,
ma sono una persona pratica e realista,
perciò mi rendo conto che campare di musica
è difficile e per riuscire (tra le varie doti) occorre il talento.
Avere una bella voce è un po' diverso dall'avere talento...
Saluti. ;-)

19 maggio 2006

Percori Sonori / 3

Chiedi a qualcuno se ha mai ascoltato i Marillion e
ti verrà risposto "mai sentiti nominare".
Allora, prendi Misplaced Childhood, il loro terzo album,
datato 1985 e fagli ascoltare Kayleigh.
Vedrai illuminarsi gli occhi di colui che ti aveva risposto di no.
Kayleigh è un incidente di percorso, un successo non annunciato.
Un singolo in cima alle classifiche, venuto fuori quasi per caso.
E che riuscì a trascinare l'album al milione di copie vendute,
catapultando la band in tour mondiali e grandi arene.
Quasi altrettanto famoso è Lavender, l'altro singolo,
costruito su un semplice giro di pianoforte,
citando i versi di una filastrocca popolare.
Ma non crediate che l'album sia facile da ascoltare.
C'è tanta melodia, sì, ma è pur sempre un concept album e
ha dei momenti intimisti.
Steve Rothery in questo disco si produce in uno degli assoli
che preferisco (alla fine di Passing Strangers),
capace di darmi i brividi tutte le volte che
con la sua chitarra produce quelle note alte tenute con il bending.
Così come l'assolo di moog in Mylo riesce
a farmi scendere una lacrima ad ogni ascolto.
La maggior parte dei fan dei Marillion mette questo disco
in fondo alle sue preferenze.
Non ho mai capito il perché.
Per me è l'opposto: dei dischi usciti con Fish alla voce
lo metto in cima, insieme al successivo Clutching At Straws.
E qui di seguito, ho trascritto degli estratti delle liriche di Fish
- l'uomo con il dono delle parole - che rispecchiano il mio stato d'animo...

"I. O. U. for your love"

"This time it seems to be another misplaced rendezvous
This time it's looking like another misplaced rendezvous
with you,
the parallel of you, you"

"Talk, we never could talk, distanced by all that was between us"
"I just wanted you to be the first one
I just wanted you to be the first one
Bridges are burning, burning
Bridges are burning, burning"

"Do you realise,
that you could have gone back to her,
but that would only be
retracing all the problems that you ever knew"

"You want to change the world?
You'd resigned yourself to die a broken rebel"

14 maggio 2006

Nessuna fretta

Niccolò Fabi / Il negozio di antiquariato

Non si può cercare un negozio di antiquariato
in via del corso
Ogni acquisto ha il suo luogo giusto
e non tutte le strade sono un percorso

Raro è trovare una cosa speciale
nelle vetrine di una strada centrale
Per ogni cosa c'è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po' più nascosto
Il tesoro è alla fine dell'arcobaleno
che trovarlo vicino nel proprio letto
piace molto di meno

Non si può cercare un negozio di antiquariato
in via del corso
Ogni acquisto ha il suo luogo giusto
e non tutte le strade sono un percorso

Come cercare l'ombra in un deserto
o stupirsi che è difficile incontrarsi in mare aperto
Prima di partire si dovrebbe essere sicuri
di che cosa si vorrà cercare dei bisogni veri
Allora io propongo per non fare confusione
a chi ha meno di cinquant'anni
di spegnere adesso la televisione

Non si può entrare in un negozio
e poi lamentarsi che tutto abbia un prezzo
se la vita è un'asta sempre aperta
anche i pensieri saranno in offerta

Ma le più lunghe passeggiate
le più bianche nevicate e le parole che ti scrivo
non so dove l'ho comprate
di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta
perché l'argento sai si beve
ma l'oro si aspetta

07 maggio 2006

Il mio canto libero

Non ho mai cantato così bene in vita mia.
Cerco di esercitarmi almeno trenta minuti ogni giorno.
Non faccio parte di un gruppo musicale ormai da cinque anni:
lasciare la musica è stata una decisione sofferta e,
volendo essere pignoli, non ho lasciato un bel niente!
Il demone non è sconfitto, è solo in letargo e
la passione per questa forma d'arte non ha mai avuto cedimenti.
E' la mia compagna di viaggio,
amplifica le mie sensazioni,
mi fa sentire vivo.
E il canto è l'espressione della mia gioia di vivere.
Non ho mai preso lezioni. Per vari motivi.
Probabilmente, il motivo principale è l'orgoglio
ma non tralascerei anche un po' di pigrizia.
Nonostante la mancanza di una tecnica appropriata,
penso e credo di aver acquisito una certa capacità
di controllo delle corde vocali e una maggiore maturità nel timbro.
Fino all'anno scorso, temevo di non riuscire più
a raggiungere con facilità l'estensione che avevo qualche anno fa e,
soprattutto, mi sembrava di notare un certo appannamento.
Ho una mia teoria: secondo me la causa di tutto questo
è stata semplicemente la mancanza di esercizio costante.
Ora che riesco di nuovo ad esprimermi a certi livelli,
ho di nuovo quella voglia di salire su un palco e
lasciare scorrere l'adrenalina nelle mie vene...
Ad maiora!

P.S.: il mio esercizio odierno è stato Operation: Mindcrime,
praticamente uno dei dischi fondamentali nella storia
dell'heavy metal (e non solo).

06 maggio 2006

A momentary lapse of reason...

C'è una sorta di parallelismo tra il continuo mutare delle condizioni meteorologiche e
l'altalena dell'incessabile cambiamento del mio umore.
Ogni giorno che passa mi rendo conto che
il mio status stona con il colore della primavera.
Provo sensazioni contrastanti che
non è affatto semplice mettere per iscritto.
La componente nostalgica è certamente predominante,
in fondo ha sempre fatto parte del mio carattere.
Ma... c'è qualcos'altro!
Qualcosa che si annida nascosto e
che dà vita ad un'insopportabile sensazione di disagio.
Qualcosa che non riesco ancora a sopire, anzi no, a vincere.
Devo essere un po' masochista,
perché alimento questa agonia ascoltando musica che
contribuisce ad acuire ed estremizzare le mie emozioni.
In questi giorni nel mio inseparabile lettore CD
gira costantemente l'ultimo disco di Cammariere,
ma soprattutto i dischi di Anathema e dei Riverside.
Ho ritrovato e riscoperto ancora una volta i Marillion.
Oggi ho pianto su This Strange Engine...
quel pezzo ha sempre generato in me un'incredibile dose di malinconia.
E mentre cerco disperatamente di non annegare,
di non essere ingoiato dalla tristezza,
un breve lampo di consapevolezza mi rende tutto chiaro e
riesco a mettere insieme un puzzle altrimenti incompleto:
dal subconscio emergono i soliti vecchi sensi di colpa,
uniti all'intramontabile rimpianto.
E così come quell'illuminazione improvvisa ha fatto capire quello che succede,
non è altrettanto evidente qual è la via da percorrere...

"This love
This inconvenient, blind, blood-diamond
This puzzle
I don't understand
That knows no faith
And tries and fails
And tries again
Stares at the sea
The night's dark deep
For one last time
And bleeds
And bleeds
And dies for you
And lies
And is to blame
And is ashamed
And is not the same
And is true
And is true"
Marillion / This Strange Engine

03 maggio 2006

Percorsi sonori/2

Brian May / Nothin' But Blue

I look at your picture
I'm nothing but blue
I'm hearing you whisper
The way you used to do
And I can't stop wondering
Just how things might have been
No I'm nothin' but blue

My life has no rhythm
Somehow it's out of tune
I keep trying to tell them
We'll be seeing them soon
But the truth keeps rushing back
Guess you know what I mean...
No I'm nothin' but blue

No use in crying - that ain't what you would do - no
Living or dying - we'll just keep on fighting through

No I can't stop my wondering
'Bout all those things that might have been
No I'm nothin' but blue
Nothing...
Nothin' but blue

Una ballad struggente, grande pathos e grande ispirazione.
Un fine lavoro di cesello nella parte prettamente strumentale.
Un artista capace di emozionare con le note della sua chitarra...

02 maggio 2006

Un anno fa...

... ho provato una delle emozioni più intense della mia vita...
e oggi ne ho una grande nostalgia.
Quei momenti sono scolpiti nella mia mente...
marchiati a fuoco e non se ne andranno mai.
Perché ho allontanato la fonte della mia gioia?

Ain't no one in here that's left to blame but me
Blame it on me, blame it on me

Marillion / Sugar Mice

01 maggio 2006

Minimo

Stanotte mi sono svegliato con il panico...
nel giro di due settimane è già la seconda o
la terza volta che succede.
Probabilmente c'è qualcosa in me che causa inconsciamente tensione.
Forse sto reprimendo l'inquietudine e
mi sto solo illudendo che va tutto bene (o quasi).
Spero di no, perché ho combattuto l'angoscia dei mesi passati
con tutte le mie forze.
Spero si tratti solo di insoddisfazione.
Insoddisfatto di cosa?
Forse del fatto che il cuore batte al minimo dei giri.
Come se attendessi delle emozioni forti che
mi facciano sentire vivo.
E la primavera, invece di portare buonumore,
ha risvegliato solo la nostalgia.