21 agosto 2006

BMS


GRAZIE ragazzi!
Perché da oltre trent'anni ci regalate musica MERAVIGLIOSA.
Perché ieri sera ho avuto i brividi ascoltandovi suonare.
Perché siete umili e disponibili con il pubblico.
Perché siete dei musicisti professionali e preparati.
Grazie Francesco, Vittorio, Rodolfo (e Filippo, Tiziano e Maurizio)!

"Voglio solo dire una cosa... lo dico dopo trent'anni e
senza nessuna retorica: il rock è pieno di rockstar... tante rockstar,
ma di un solo Banco Del Mutuo Soccorso"
Francesco di Giacomo

20 agosto 2006

Aspettando il concerto...


Banco Del Mutuo Soccorso / Non mi rompete
"Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno,
sia tranquillo da bambino
sia che puzzi del russare da ubriaco.
Perché volete disturbarmi
se io forse sto sognando un viaggio alato
sopra un carro senza ruote
trascinato dai cavalli del maestrale,
nel maestrale... in volo.

Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno,
c'è ancora tempo per il giorno
quando gli occhi si imbevono di pianto,
i miei occhi... di pianto."

13 agosto 2006

E se fosse andata in un altro modo?

La vita è strana.
Non sono fatalista, anzi, sono ancora convinto che
siamo noi a costruire il nostro destino.
Molto dipende da noi, perché a ogni azione corrisponde una reazione.
Devo ammettere, però, che ci sono tante variabili in gioco,
molti eventi che sono affidati al caso.
Tante volte mi sono chiesto cosa sarebbe cambiato
se avessi scelto altre strade, o se mi fossi comportato diversamente
in determinati momenti cruciali della mia esistenza.
Oggi è trascorso un anno dalla rottura del mio rapporto e
ho quasi la convinzione che se non fosse accaduto tutto questo,
probabilmente non avrei iniziato la tesi l'anno scorso.
Avevo bisogno di qualcosa per tenere la mente occupata e,
soprattutto, avevo raggiunto quel giusto livello di insofferenza
provocato dalla presenza di troppi ricordi piacevoli.
Insomma, volevo andarmene.
Quando una mia amica mi disse che cercavano un tesista
ho capito che era la classica occasione da prendere al volo.
Per fortuna, sono stato abbastanza sveglio da accettare.
E non me ne sono pentito, anzi.
In un certo senso è iniziata in quel momento la mia rinascita.
Fra poco più di un mese la mia vita cambierà di nuovo.
Non nascondo che questo cambiamento sia fonte di ansia,
ma penso di essere meno spaventato che in passato.
Ma ci penserò quando sarà il momento.
Un passo alla volta.
E' così che sono riuscito ad arrivare qui:
un passo alla volta.

08 agosto 2006

L'eremita


Sono tre giorni che non esco di casa e non vedo gli amici.
Di solito succede quando sono malato.
A volte ho la sensazione che si tratti di una segregazione forzata.
Ma non lo è.
La verità è che potrei uscire un paio d'ore, ma non saprei cosa fare.
Molti amici sono in vacanza e il gruppo di ritrovo è praticamente scomparso.
Con il passare degli anni si è assottigliato.
La naturale evoluzione della vita: chi si è trasferito, chi si è sposato,
chi ha cambiato giro...
Sapevo che prima o poi sarebbe successo.
Anzi, a dire la verità, da bambino pensavo che
avrei perso di vista i miei amici già a 20 anni.
Mi reputo fortunato.
Ho solo qualche difficoltà a frequentare tutte le persone che conosco,
un po' per colpa della mia pigrizia, un po' per ragioni pratiche.
E così mi ritrovo solo, in questi giorni in cui più di ogni altra cosa
sento il bisogno di aver vicino qualcuno a cui possa parlare.
Allora non resta che fare come l'eremita,
il vecchio saggio che fonda l'avvenire sulla conoscenza del passato,
procedendo a passi lenti e prudenti, in assoluta solitudine.
Non che mi manchi come impegnare il tempo:
ho una tesi che aspetta di essere conclusa entro la fine del mese.
Per aiutare la mia concentrazione e per rinfrancare un po' lo spirito,
ho sempre della buona musica in sottofondo,
anche se farei meglio a dire, a tutto volume,
visto che ho un orecchio attappato da 10 giorni e
riesco ad ascoltare tutto in modalità monofonica,
proprio in questi giorni che stanno per arrivare alcuni album ordinati su Internet, accidenti!
Vorrà dire che li ascolterò in cuffia, per rimediare alla semi-sordità.
E, dato che avrò una settimana di libertà per rilassarmi,
spero che la musica mi dia un po' di ispirazione...
Nel frattempo, spengo la luce, mi sdraio sul letto e
mi lascio cullare dalle note di The Extremist di Joe Satriani.

07 agosto 2006

Lo sguardo verso il cielo

Fates Warning / Left Here

Left here long ago
was passing through the years
I was waiting for the day
chasing a distant star
while the sun just slipped away

Lost my way long ago
was running in circles
I was drifting through the night
tracing a fading star
moving slowly out of sight

Lost my way, I lost my way back then
now it seems I’m lost, it seems I’m lost again

I left here long ago
was someone else back then
I left here long ago
now I’m leaving again
I lost my way long ago
was somewhere else back then
I lost my way back then
and now I’m lost again

Everything changes
Everyone moves apart

Left here long ago
now I’m staring into space
As my thoughts drift back to you
I’m facing a falling star
moving swiftly out of view

Left here way, I left here way back then
now I’m leaving, I’m leaving again

I left here long ago
was someone else back then
I left here long ago
now I’m leaving again
I lost my way long ago
was somewhere else back then
I lost my way back then
and now I’m lost again

I left here long ago
was someone else back then
I left here long ago
now I’m leaving again
I lost my way long ago
was somewhere else back then
I lost my way back then
and now I’m lost again

06 agosto 2006

Lazing on a Sunday afternoon

Oggi è una di quelle giornate interminabili.
Oziose e noiose.
Quando ti pesa persino alzarti dalla sedia.
Quando vorresti dormire tutto il tempo e svegliarti il giorno dopo.
E invece il tempo scorre lentamente.
E cerchi di riempire il vuoto.
Sì, perché capisci di essere disperatamente solo.
Solo con te stesso e ti spaventi perché devi ascoltarti.
E non ti piace quello che senti.
Perché ti deprime, come se già non bastasse la noia.
E allora vorresti fuggire via, come se allontanarti potesse sollevarti,
in qualche modo.
Ma non è così. Il problema è dentro di te e muovendoti
non fai altro che spostarlo insieme a te.
E così aspetti che il sonno prenda il sopravvento e
che questa giornata grigia passi,
con tutta la sua malinconia.
In fondo, è solo un giorno in cui hai perso una battaglia.
E domattina devi iniziare a combatterne una nuova...