Il mio amico Fabio ha da poco pubblicato il suo secondo romanzo,
intitolato E' finito il nostro carnevale.
Domenica scorsa c'è stata la presentazione in libreria,
anche se la casa editrice aveva già organizzato una festa di presentazione
il mese scorso.
Fabio lavora a Roma, all'università e da quando l'ho conosciuto,
in treno, l'ho sempre visto scrivere su dei fogli riciclati.
Per un periodo l'ho visto consultare almanacchi e libri sui Mondiali di calcio.
Io e gli altri pendolari ci interrogavamo sul motivo
di questa ricerca "culturale".
Non sapevamo che Fabio fosse uno scrittore.
L'ho conosciuto come musicista appassionato di jazz
contaminato da ritmi sudamericani.
Ho scoperto con il tempo che non sono solo i ritmi sudamericani
ad appassionarlo, ma anche gli scrittori e
questa influenza si lasciava intravedere già nel primo libro,
intitolato Fumisteria. Anche se questo romanzo
ha il canovaccio tipico del giallo,
la sua peculiarità è il contesto storico in cui è posto:
nel secondo dopoguerra in Sicilia,
con la strage di Portella della Ginestra e
i movimenti sindacali dei contadini sullo sfondo.
La seconda opera di Fabio è sudamericana fino al midollo e
parla anche dei mondiali di calcio - ed ecco svelato
il mistero delle sue ricerche bibliografiche.
E' la storia di Rigoberto, un anarchico, uno zingaro,
padre brasiliano e madre marsigliese,
ma come dice lui stesso:
"Dire che ho il sangue misto è semplificare le cose.
In due secoli nella mia famiglia, si sono avvicendate almeno
undici lingue diverse, cinque religioni, cinque rivoluzioni,
quattro continenti, tre isole e quattordici emigrazioni.[...]
La parola straniero non ha senso per me o forse, al contrario,
è l'unica parola di cui conosco veramente il significato.
Non mi sono mai sentito a casa, da nessuna parte e
dovunque sono stato trattato da forestiero.
A parte il Brasile, naturalmente.".
La storia inizia con Rigoberto che si ritrova a Parigi
sul finire degli anni 20 e si innamora di una bellissima ragazza.
E prosegue per i successivi 50 anni raccontando
quelli che sono gli eventi tragici del Novecento,
i suoi incontri con molteplici personaggi che
hanno illuminato il secolo scorso, e
l'ostinazione nel perseguire il suo obiettivo,
ormai diventato un'ossessione.
Questo romanzo mi è piaciuto ancora di più del primo e
in più di un'occasione mi ha commosso,
mi ha veramente toccato il cuore.
Fabio è un grande appassionato di letteratura e si vede.
Sono contento che sia finalmente riuscito a pubblicare le sue opere e
che le vendite e la critica stiano andando benone.
Vi esorto a leggere questo libro, non ve ne pentirete.
Questo è il link al sito della casa editrice:
http://www.minimumfax.it/libro.asp?libroID=357
Ad maiora.
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