28 novembre 2006

Il tempo che passa

Sto vivendo un periodo relativamente tranquillo.
Avevo un obiettivo e il mio tempo era completamente dedicato
al suo raggiungimento e la mia mente completamente assorbita
dalla stesura della tesi.
Dopo l'euforia post-laurea durata per alcune settimane,
è subentrata la fase del rilassamento.
Ho scaricato tutta l'adrenalina accumulata durante
e mi sono sentito un po' svuotato, ma penso che sia del tutto normale.
Adesso ho molto tempo per pensare a me stesso.
Mi è capitato di volare con i pensieri e scontrarmi con le mie ansie,
le mie paure. Non è stato semplice, perché non ho più qualcosa su cui concentrami,
qualcosa che distragga la mia mente.
In un certo senso, sono stato costretto ad affrontare il mio mondo interiore,
quella parte più oscura, che a volte mi spaventa a morte,
anche se, quando riesco ad essere razionale, non mi spaventa più così tanto.
E avrei tutto il diritto a sentirmi un po' spiazzato:
la mia vita è cambiata ed è finita una lunga fase, molto importante,
che ha contribuito largamente a definire quello che sono oggi.
L'università ha rappresentato un grosso cambiamento:
mi ha portato a contatto con persone diversissime da me,
mi ha fatto conoscere nuove realtà e mi ha permesso di vedere il mondo in maniera diversa.
Ma l'aver prolungato così tanto gli studi mi ha anche fatto sentire intrappolato in un limbo.
Non credo sarei potuto resistere un giorno di più.
In tutta sincerità, non ho nessuna nostalgia, anzi,
sono felicissimo di aver superato l'impasse ed essermi liberato
da un senso di oppressione costante.
E la prova è data dal fatto che praticamente tutti vedono la tranquillità
dipinta sul mio volto rilassato.
Ma questa sensazione di benessere non è solo il riflesso del conseguimento della laurea.
No. C'è qualcosa di più: il mio cuore è finalmente libero.
E l'assenza dal blog ne è la prova: non ho più sentito la necessità di sfogarmi,
perché non mi sento più in colpa e angosciato.
Ovviamente, devo riconoscere che parte del merito della mia serenità
va certamente dato alle persone che mi sono sempre vicine
nel momento del bisogno e sulle quali posso sempre contare.
Riflettevo sulla fortuna di avere tanti amici sabato notte, mentre tornavo da Roma,
dopo essere stato a cena con un gruppo di persone che non vedevo da un po'.
E' stato un pensiero rassicurante che mi ha stampato un sorriso in faccia
per tutto il viaggio. Nonostante la nebbia fuori, non mi sono mai sentito solo.
Insomma, sto bene, anche se... la sensazione che questa tranquillità
possa essere scossa da un momento all'altro non se ne vuole andare via...

I’d love to be one of those colorful early summer days
When everybody is happy that you came
Everybody smiles back at you as soon as your eyes cross their eyes
But something has to happen first
I know winter has to come before it blossoms
Elisa / Broken

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