30 dicembre 2005
Un giorno come un altro
E' in giorni come questi che capisco quanto ci influenzi la forza della suggestione.
Domani è il 31 dicembre.
E tutti che si preparano (me compreso) per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo.
Tutti con le loro speranze di iniziare il 2006 nel migliore dei modi.
Hanno già stilato il bilancio dell'anno che ci saluta.
Io no. Cioè, ho guardato indietro agli eventi accaduti,
ma non ci ho pensato troppo sopra. Mi fa un po' paura...
Forse sono ancora troppo coinvolto emotivamente
per avere una visione "distaccata".
Comunque, non è questo il punto.
Il punto è che tutto questo è solo una CONVENZIONE.
Non ha molto significato che sia l'ultimo giorno dell'anno.
E' un giorno uguale agli altri.
Gli uomini vi attribuiscono un valore speciale.
E l'ambiente che ci circonda effettua
un vero e proprio lavaggio del cervello su di noi.
Per quanto mi sforzi di vivere questi giorni di festa nella solita maniera,
avverto sempre quell'aria "diversa".
Non lo so, è qualcosa di così radicato che sarà difficile estirpare.
Magari vi chiedete che fastidio mi da...
be', la verità è che dicembre non mi è mai andato a genio,
proprio per l'aria natalizia, e se riuscissi finalmente a viverlo
come un qualsiasi momento dell'anno,
allora saprò di essere finalmente cambiato.
Perché avrò sconfitto alcuni demoni della mia infanzia e
debellato alcuni conflitti interni rimasti insoluti.
Ad maiora.
P.S.: tornando sul piano della "realtà"... penso che me ne andrò ad Orvieto.
Sempre che non scenda la neve... :-)
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