quando si esibirono a Correggio.
Per quanto mi riguarda, mi sono "imbattuto" per la prima volta in una loro canzone nel 1996,
Da allora ho sempre sperato di riuscire a vedere questa eccezionale band dal vivo:
l'impressionante capacità di prodursi in grandiosi live show.
ho sperato in cuor mio che si trattasse di un evento.
Così è stato.
"Mai visto niente di simile in vita mia!".
Perché è stato perfino al di sopra delle mie aspettative:
(un vera e propria manna per gli appassionati di statistiche),
Purtroppo, anche questo evento ha avuto delle note dolenti
(sì, note è proprio la parola giusta): l'organizzatore del concerto
decide di far esibire come support act Juri Magliolo.
Non avevo di chi fosse questo tizio, solo il giorno dopo
seppi che aveva partecipato a X Factor.
Non voglio spendere troppe parole per questo artista da quattro soldi,
ma va detto che è riuscito a rovinare un brano leggendario
come Master Blaster di Stevie Wonder.
Per fortuna questo scempio dura poco e finalmente inizia l'evento!
canzone perfetta come opener. Si capisce subito che i ragazzi sono in forma e che
Dave Matthews è un po' "alterato" dal nostro vino.
del nuovo disco (secondo la mia opinione uno dei migliori della sua carriera),
molto potente e con un arrangiamento di fiati eccezionale:
il sostituto del compianto Leroi Moore, Jeff Coffin (sax soprano, tenore, baritono,
contralto, flauto traverso, già sassofonista di Bela Fleck&the Flecktones), è bravissimo.
Il brano successivo è You Might Die Trying, tratto da Stand Up
(che ho rivaluto alla lunga distanza), con un testo bellissimo a mio parere
("To change the world / Start with one step / However small / The First Step Is Hardest Of All").
A seguire, due brani tratti da Big Whiskey And the GrooGrux King,
Seven e Funny The Way It Is, poi So Damn Lucky (brano tratto da Some Devil,
album solista di Dave Matthews).
A questo punto la folla intona a gran voce "Honey, honey, come and dance with me" e
la band decide di aggiungere in scaletta Everyday!
dove la band si concede 12 minuti buoni di improvvisazione
(per un totale di 18 minuti) tra sax e batteria: impressionanti!
E' la volta di Spaceman, estratta dal nuovo disco che
sfocia in Corn Bread (inedito contenuto nell'edizione speciale di
Big Whiskey) e ancora un nuovo brano, Lying In The Hands Of God.
La band torna all'improvvisazione e ci delizia per 14 minuti
con un loro classico brano, Jimi Thing, per poi suonare un altro
Sono trascorse quasi due ore dall'inizio del concerto,
ma il pubblico non è sazio, non dopo un'attesa lunga 11 anni e
così si arriva a The Dreaming Tree, altri 14 minuti,
con una lunga coda improvvisata.
Alligator Pie è l'ennesimo estratto dal nuovo disco e
con la quale la band ci saluta per la prima volta.
Trascorsi 5 minuti, rientrano per i tre brani del bis:
Gravedigger, altro brano solista di Dave Matthews,
la nuova
Dive In e la canzone che aspettavo:
Two Step,
in una versione da 18 minuti con le consuete improvvisazioni e
l'assolo di batteria di Carter Beauford!
Secondo me, solo la versione di Piedmont Park è superiore
a quella che ho sentito a Lucca.
Esausto e felicissimo, potrei tornarmene a casa con un sorriso a 32 denti,
ma durante gli applausi, Dave Matthews imbraccia di nuovo la sua chitarra per eseguire
una canzone tradizionale americana, Rye Whiskey.
Nel frattempo la band si è risistemata e danno il colpo di grazia
con il duetto Pantala Naga Pampa / Rapunzel: raccolgo le ultime energie
per saltare e cantare a squarciagola.
Ora è davvero finita.
Siamo stremati.
Il caldo ci ha sfiancati, ma siamo consapevoli di aver assistito ad un evento unico.
hanno groove, precisione, energia, sensibilità e una qualità dei brani invidiabile.
E non sono mancati i momenti "fuori di testa" di Dave Matthews,
durante i quali
ha ballato, a dimostrazione dell'atmosfera unica del concerto.
Concludo un ENORME grazie a
Con-Fusion, la comunità italiana dei fan,